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Ciro Battiloro

22 maggio 2025_13 settembre 2025

CIRO BATTILORO

Silence is a Gift

“Il popolo è molto più vicino a un bene autentico – che sia fonte di bellezza, di verità, di gioia e di pienezza – rispetto a coloro che gli accordano la propria pietà. Ma non avendolo raggiunto e non sapendo come pervenirvi, è come se ne fosse infinitamente lontano.”
Simone Weil

La Fondazione Mannajuolo è lieta di presentare la mostra di Ciro Battiloro Silence is a Gift, il cui titolo è tratto dall’omonimo libro pubblicato nel 2024 dalla casa editrice francese Chose Commune, finalista al Paris Photo Aperture Photobook Award.
L’esposizione gode del patrocinio delle Celebrazioni Napoli 2500, manifestazione promossa dal Comune di Napoli.

Ciro Battiloro (Torre del Greco, 1984) è un fotografo italiano con base a Napoli.
Ha studiato Filosofia presso l’Università “Federico II” di Napoli. Il suo lavoro è un’analisi complessiva sull’essere umano e su come le relazioni, vissute in contesti complessi, possano rivelare la loro vera natura e dare vita ad una bellezza inaspettata.
Usa un approccio molto intimo e, attraverso la vita di tutti i giorni, discute di tematiche sociali più ampie.
In particolare la sua ricerca degli ultimi anni si concentra su alcuni quartieri del Sud Italia (Rione Sanità a Napoli, Quartiere Santa Lucia, a Cosenza) che, a causa di processi storici e politici, vivono una condizione sospesa tra emarginazione e gentrificazione.
Nel 2015 è stato selezionato per la seconda edizione del LAB, Laboratorio Irregolare creato da Antonio Biasiucci, e per le residenze artistiche Bocs Art, Up-Urban People, Tremplin Jeunes Talent, nell’ambito del Festival Planches Contact, diretto da Laura Serani, per il quale ha ricevuto il Prix du Public. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero in gallerie, musei e festival e pubblicati su diversi magazine.
Nel libro Silence is a Gift sono state pubblicate fotografie tratte da tre progetti a cui Battiloro ha lavorato dal 2015 al 2021 in alcune regioni del Sud Italia. Nello specifico, il Rione Sanità a Napoli, il quartiere di Santa Lucia a Cosenza e Torre del Greco. Tre progetti che possono essere concepiti come capitoli di un’unica trilogia, in cui egli celebra con delicatezza quegli uomini del Sud Italia, i quali portano sui loro volti e sulla loro pelle cicatrici di ferite insanabili ed, allo stesso tempo, custodiscono una personale memoria storica.

Battiloro li ha incontrati tutti, accolto nelle loro case con la sua macchina fotografica e il suo cuore, fotografando la loro vita quotidiana e diventandone amico, confidente, parte integrante delle loro famiglie, evidenziandone non la marginalità, ma la loro straordinaria vitalità. Del resto, come lui stesso afferma, “cos’è la fotografia se non un modo per fare i conti con la propria solitudine e per superarla grazie ad una condivisione che diventa ricordo e creazione”.

Il titolo del libro, concepito come una vera e propria lettera d’amore verso le persone che ha incontrato, è tratto da una frase che lui scrisse passeggiando una domenica pomeriggio, dopo pranzo, nei vicoli del Rione Sanità, uno di quei rari momenti in cui regna il silenzio all’interno del quartiere.
La frase, come un vero e proprio manifesto recitava: “il silenzio è un dono raro per questi vicoli, ma nella sua intima rivelazione, scopri l’anima nuda e immensa di un’umanità dimenticata”.
Il silenzio è un dono, quindi, che parla di amore e solitudine, vita e morte, dolore e gioia, ma soprattutto di intimità.
L’intimità è resistenza silenziosa e discreta, un riparo dallo scorrere del tempo, dalle crisi esistenziali e da tutti i fattori disgreganti che ci impone la società contemporanea.
Il silenzio si oppone ad un tipo di narrazione, soprattutto relativa a Napoli, che debba far rumore, attirando l’attenzione sfruttando chiassosi stereotipi ed il folklore.

Come un contrappunto espositivo al libro, la mostra in galleria riunisce per la prima volta a Napoli un nucleo consistente di fotografie, oltre 25, tratte dai progetti Sanità e Santa Lucia, ed in più, rispetto alla pubblicazione, presenta una selezione di scatti, circa 10, del progetto Le Petit Souffle, realizzato da Battiloro durante la residenza al Festival Planche Contact a Deauville nel 2022, con cui ha vinto il Prix du Public Tremplin Jeunes Talent.

Il Rione Sanità è uno dei più popolati d’Europa, un quartiere a sé stante, per certi versi isolato dal resto della città, sviluppatosi alla fine del XVII secolo come zona residenziale per famiglie aristocratiche, ma diventato nel tempo uno dei più complessi di Napoli. Ciò fu dovuto certamente alla costruzione del Ponte della Sanità fra il 1806 ed il 1809, struttura che doveva servire a collegare il Palazzo Reale di Capodimonte all’altra parte della città, ma che di fatto tagliò fuori il quartiere dalla vita di quest’ultima.

Il progetto di Battiloro mette al centro la vita del Rione nella sua dimensione più intima, in cui la casa e la strada si fondono insieme, dove il privato diventa pubblico e viceversa, mostrando relazioni intense d’amore fra le persone ritratte.
E’ un racconto sorprendentemente intimo il suo, riuscendo a calarsi nelle dinamiche più profonde e complesse di quelle umanità, fino a riconoscere in quei soggetti anche il suo vissuto personale.

Scegliendo di andare a fotografare dove solo apparentemente non accade nulla, se non lo svolgersi di un quotidiano familiare, il suo non è un lavoro distaccato da documentarista, ma un vero e proprio abbraccio che vuole sostenere, con un approccio empatico, quelle vite vissute in spazi angusti ed affollati, condividendone difficoltà e speranze.

Il quartiere di Santa Lucia a Cosenza, un tempo fulcro della vita cittadina della città, conosciuto anche come quartiere delle “lucciole”, poiché vi abitavano molte prostitute, anch’esso oggi è diventato un’entità urbana completamente separata dalla Cosenza nuova, sviluppatasi fra gli anni cinquanta e settanta del Novecento. Anche in questo caso, le immagini di Battiloro sono un’intima rivelazione di esistenze invisibili e come lui stesso dichiara, “un tentativo di recuperare il senso della vita attraverso le relazioni, il quartiere, le famiglie che lo abitano”.

Nel 2022 Ciro Battiloro è stato invitato fra i giovani talenti a realizzare un progetto fotografico site specific per il Festival Planches Contact a Deauville, in Francia.

Durante quella residenza è nato Le Petit Souffle, un racconto della vita in barca dei pescatori di Honfleur e Trouville, da cui sono tratte le 10 fotografie in mostra.
Simone Weil, durante un soggiorno in Normandia nel 1931, si imbarcò con una famiglia di pescatori per praticare la pesca e conoscere la realtà del lavoro manuale. Qualche anno dopo, in un paesino del Portogallo ebbe il suo primo intenso incontro con il Cristianesimo, ascoltando gli antichi canti delle mogli dei pescatori durante una processione.

Come la filosofa francese, anche Battiloro, raccontando la loro vita, si è reso conto di quanto quell’attività legata al mare riesca molto più di altre, ad unire l’aspetto spirituale a quello manuale del lavoro.
La vita sui pescherecci somiglia ad uno spettacolo teatrale, in cui le reti e i cavi metallici sono le quinte e di cui Battiloro diventa testimone, catturando ogni sfumatura di un lavoro faticoso, ma onesto, che si tramanda di generazioni in generazioni, fatto di rituali ancestrali, dove si fonde manualità e spiritualità, registrando i sacrifici e gli sforzi quotidiani di una comunità che condivide le stesse gioie e dolori.

In tutte le fotografie esposte si percepisce chiaramente quanto il fattore tempo sia una delle chiavi per accedere e comprendere a fondo il suo lavoro.

Ogni ciclo progettuale, infatti, ha una gestazione di almeno tre o quattro anni, perché lui sente la necessità di entrare in quelle case o salire su quelle barche e percepire lo scorrere del tempo stando lì, con chi le anima: come ad esempio nel caso di Elena, la bambina che ha iniziato a fotografare alla Sanità nel 2016 e che continua a ritrarre con la sua famiglia ancora oggi.

Questo suo modo di operare riporta alla mente una frase di Chris Killip (uno dei suoi fotografi di riferimento insieme a Mary Ellen Mark, Dave Hetah ed al suo maestro Antonio Biasiucci) il quale durante una lezione a Gregory Halpern, suo studente, gli chiese: “Quanto tempo trascorri con i tuoi soggetti senza la macchina fotografica?”.

Solo così l’autore riesce ad entrare pienamente nella dimensione esistenziale delle persone che man mano incontra, creando una profonda connessione umana e diventando il tramite fra loro e chi li guarda.

E’ un viaggio esistenziale, alla fine, quello che compie Ciro Battiloro, in cui il contesto, le case, le barche, i quartieri, le città sono funzionali ad un lavoro incentrato sull’amore, sulla solitudine, sulla condizione umana, in un infinito abbraccio.

Maria Savarese

Da giovedì 22 maggio 2025, la stagione espositiva della galleria Al Blu di Prussia (via Gaetano Filangieri, 42 – Napoli) – lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo e Mario Pellegrino – prosegue con “Silence is a Gift” di Ciro Battiloro, a cura di Maria Savarese e con il patrocinio delle Celebrazioni Napoli 2500, manifestazione promossa dal Comune di Napoli.

Proposta dalla Fondazione Mannajuolo, la mostra riprende il titolo dall’omonimo libro pubblicato nel 2024 dalla casa editrice Chose Commune (Marseille, France), finalista al Paris Photo Aperture Photobook Award e dedicato alla ricerca di Battiloro degli ultimi anni. In particolare agli scatti tratti da tre progetti cui il fotografo ha lavorato dal 2015 al 2021 in alcune regioni del Sud Italia: il Rione Sanità a Napoli, il quartiere di Santa Lucia a Cosenza e Torre del Greco. Tre progetti che possono essere concepiti come capitoli di un’unica trilogia, in cui egli celebra con delicatezza quegli uomini del Sud Italia, i quali portano sui loro volti e sulla loro pelle cicatrici di ferite insanabili e, allo stesso tempo, custodiscono una personale memoria storica. Battiloro li ha incontrati tutti, accolto nelle loro case con la sua macchina fotografica e il suo cuore, fotografando la loro vita quotidiana e diventandone amico, confidente, parte integrante delle loro famiglie.

“Come un contrappunto espositivo al libro, la mostra in galleria riunisce per la prima volta a Napoli un nucleo consistente di fotografie, oltre 25, tratte dai progetti “Sanità” e “Santa Lucia”, ed in più, rispetto alla pubblicazione, presenta una selezione di scatti, circa 10, del progetto Le Petit Souffle, realizzato da Battiloro durante la residenza al Festival Planche Contact a Deauville nel 2022 con cui ha vinto il Prix du Public Tremplin Jeunes Talent”, un racconto della vita in barca dei pescatori di Honfleur e Trouville (Maria Savarese).

Ciro Battiloro (Torre del Greco, 1984) E’ un fotografo italiano con base a Napoli. Ha studiato filosofia presso l’Università di Napoli – “Federico II”.  Il suo lavoro è un’analisi complessiva sull’essere umano e su come le relazioni, vissute in contesti complessi, possano rivelare la loro vera natura e dare vita ad una bellezza inaspettata. Usa un approccio molto intimo e attraverso la vita di tutti i giorni discute di tematiche sociali più ampie. Nel 2015 è stato selezionato per la seconda edizione del LAB Laboratorio Irregolare creato da Antonio Biasiucci e per le residenze artistiche: Bocs Art, Up-Urban People, Tremplin Jeunes Talent, nell’ambito del Festival Planches Contact diretto da Laura Serani per il quale ha ricevuto il Premio del Pubblico.
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero in gallerie, musei e festival tra cui Foto Forum Santa Fe galley, Galleria Lia Rumma (2018), Galleria del Cembalo (2017), Helsinki Photo Festival, Festival de photo MAP Toulouse, InCadaques, Cortona on the Move Festival e IMP Festival-International Month of Photojournalism, Planches Contact; parimenti, sono stati pubblicati su diversi magazine (L’Espresso, Internazionale, LFI, Courrier international, Fotofilmic, Burn magazine, Doc!Photo magazine).
Oltre il Prix Du Public Tremplin Jeunes Talent, i suoi progetti hanno ricevuto numerosi altri riconoscimenti tra cui: Grand Prix MAP, Forum Santa Fe Photography Award, 3° Premio Canon Giovani.

 

SILENCE IS A GIFT di CIRO BATTILORO

Dal 22 maggio al 13 settembre 2025
Orari: martedì-venerdì 10.30-13/16-20; sabato 10.30-13
Brochure: artstudiopaparo
Per l’ufficio stampa Al Blu di Prussia: Paola de Ciuceis – paoladeciuceis@gmail.com

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