Giosetta Fioroni

memory lane
21 settembre_25 ottobre 2014

Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo, scrive Tolstoj. 
Giosetta vive per lo più da sola, eppure mai verrebbe da pensare che non abbia una famiglia. Tra i suoi talenti, quello d’inventare famiglie e di farle esistere nella realtà è forse il più vicino al suo modo di essere artista. Credo che nasca dalla curiosità e dalle sue fulminee indagini figurative. 
Giosetta ha uno sguardo prensile e con gli anni ha imparato a capire all’istante cosa le interessa e cosa no. La mattina, quando passeggia per le strade di Roma, i suoi occhi sono sempre pronti a fissare tutti quei dettagli che poco dopo, nel suo studio, diventeranno disegni e quadri. La sua retina si trasforma in un retino con il quale cacciare le immagini.
C’è un uomo che cammina in modo singolare, e lei lo guarda con attenzione; c’è una donna di colore che le sembra bella, e lei gira attorno gli occhi per vedere se gli uomini la notano; c’è un cane che le ricorda gli amati e perduti Petote e Biri e subito il suo amore si riaccende e il dolore per la loro perdita si fa per un attimo da parte, e mentre si ferma a carezzarlo è come se li riaccarezzasse entrambi.
Il lavoro immaginativo di Giosetta comincia ogni mattina durante la sua passeggiata. Ma la prensilità dello sguardo è solo una parte del suo modo di fare esperienza del mondo esterno. Ogni cosa o persona o animale che lei vede viene subito scartato o ammesso dentro un determinato confine o rettangolo emotivo. E se viene ammesso, Giosetta comincia a pensare al modo di connetterlo con le altre cose, con le altre persone, con gli altri animali.
Il fatto è che a Giosetta piacciono le individualità ben precisate. Va sempre alla ricerca di persone non usuali, in qualsiasi luogo o situazione si trovino. Se si facesse un inventario dell’umanità che le è capitato di frequentare o con la quale è entrata in contatto, ci sarebbe davvero da divertirsi.
Ora, alcune di queste persone, a volte possono entrare nelle famiglie che Giosetta di volta in volta inventa. Come avvenga la scelta è difficile (e un po’ misterioso) da scoprire. Sta di fatto, che una sera puoi essere invitato a casa sua per cena, e una volta arrivato trovi altre persone, e pian piano ti accorgi che sei entrato a far parte di una famiglia.
Il bello di queste famiglie è che sono aperte e non hanno gli obblighi che in genere le famiglie impongono. Sono soprattutto collezioni di persone, scelte ognuna per la propria individualità, alle quali non si chiede nient’altro che essere quel che si è.
Finita la passeggiata mattutina, Giosetta è pronta ad attraversare il ponte che s’inarca solido sul Tevere e a raggiungere lo studio. Ed è allora che comincia il suo lavorìo infinito; ed è allora che la porta si chiude sui suoi segreti, finché non viene il momento di mettere in mostra il bottino della sua caccia alle immagini.

Silvio Perrella

Galleria

Galleria Opere

Rassegna stampa

E’ affidata a “Memory Lane”, la nuova personale di Giosetta Fioroni,

Per la sua ottava stagione artistica, Al Blu di Prussia riparte con una rassegna dedicata alla valente artista romana tra le maggiori protagoniste della pittura italiana contemporanea che con la sua poetica un po’ visionaria alimentata dai mezzi espressivi più diversi (pittura, disegno, grafica, scultura video, fotografia, installazioni) rinnova, con il suo inconfondibile stile, lo spirito del primo “Al Blu di Prussia” – quello lanciato a cavallo degli anni Quaranta-Cinquanta dal mecenate Guido Mannajuolo e nel periodo 1943-57 fece epoca – e che ora rivive su iniziativa del nipote Giuseppe proprio all’interno del bel palazzo Mannajuolo, storico esempio di stile Liberty in città.

A cura di Mario Pellegrino e e introdotta da un testo di Silvio Perrella, un corpus di 26 lavori tra cui 13 carte geografiche di grande formato (70 x 60 cm) e 13 piccole (40 x 40) con interventi pittorici della Fioroni e 8 gigantografie di lettere scritte ai suoi amici scrittori e artisti (Cy Twombly, Guido Ceronetti, Erri De Luca, Silvio Perrella, Lucia Campione, Raffaele La Capria, Petote).

In occasione della serata inaugurale per la IV edizione del Premio ”Fondazione Mannajuolo”, istituito da Giuseppe e Patrizia Mannajuolo per celebrare uomini e donne di cultura che nella loro carriera si sono distinti come punte di eccellenza, Giosetta Fioroni e Silvio Perrella saranno insigniti del riconoscimento e riceveranno un’opera dell’ artista Ambra Selvaggia Caminito.

 

Il titolo della mostra è Memory Lane…Il Sentiero della Memoria in italiano.
E avendo io tanti anni ho, per forza tanti Ricordi.
Così ho cercato di trasformare in “ ideogrammi “ ( in segni e colori di semplice interpretazione)
Un ampio materiale emotivo…volti, personaggi, amati cani, emozioni che nascono da letture, poesie, canzoni, films…pensieri vicini e lontani, da oggetti come da luoghi diventati cari e interessanti, inoubliables.
La memoria è tenera-amica del tempo che passa…e, se lasciata un po’ libera, permette , con estrema grazia di ripescare qua e là nel passato.
Nel 1923 Osip Mandel’ stam, forse il più emozionante poeta del suo tempo, ha scritto una dolente poesia su questo nostro secolo, il ‘900:

“Mio secolo, mia belva, chi potrà guardarti
dentro gli occhi e saldare col suo sangue
le vertebre di due secoli?”

Presago come nessun altro, del tragico connotato che avrebbe avuto la fisionomia del nostro tempo.
Ecco, io avrei voluto realizzare una carta…dedicata ai suoi versi tanto amati…questo è il mio piccolo rimpianto.
Le vecchie carte geografiche sulle quali ho tracciato le immagini della mostra sono un dono del caro amico Fiorenzo Niccoli che già anni fa pensava, giustamente, mi avrebbero ispirato!

Giosetta Fioroni