Battere roulette

  1. Migliori Casino Al Mondo: In realtà, tutto quello che devi fare è giocare al casinò come ti sei abituato, ma se vuoi diventare uno dei giocatori che sono in cima alla classifica, devi giocare un po ' spesso e fare più scommesse.
  2. Slot Machine Vincere - Tuttavia, se sei nuovo alle slot Novomatic, o semplicemente alle slot in generale, la grande notizia è che puoi provare la slot Wild Bounty gratuita prima di giocarla con soldi veri.
  3. Siti Roulette Online: Dove sono quelle risposte prop bet per favore.

Vincere al poker online

Casinò Italiani Online
I Rams hanno prenotato un incontro divisional round con la difesa Super Bowl-campione Buccaneers domenica prossima.
Roulette Gratis Senza Registrazione
La corte ha accettato, schiaffeggiando Pelligrini con una condanna a 32 mesi di carcere per cospirazione per commettere riciclaggio di denaro.
Per giocare a questa funzione di The Walking Dead 2 slot machine, youll bisogno di raccogliere le monete dello stesso tipo su entrambi i lati della bobina centrale.

Slot con jackpot progressivo

Come Vincere A Burraco
L'elenco dei fornitori di software esperti e affidabili assicura che possano apprezzare il loro gioco d'azzardo senza alcun dubbio o esitazione.
Lunaslots Casino It 2025 Review
Il bonus Reload casino tende ad essere il modo del casinò online di trattenere i propri clienti attraverso incentivi periodici e promozioni speciali.
Gioca Slingo Monopoly Gratis Senza Scaricare

I paesaggi dell’industria

Home / I paesaggi dell’industria

9 aprile_27 aprile 2013

Negli ultimi anni in molti, sopratutto giovani, hanno iniziato a fotografare fabbriche, ambienti di lavoro e macchinari in disuso, aree che spesso vengono definite degradate, paesaggi urbani e non, tipici dell’epoca dell’industrializzazione. È un fenomeno che ormai ha assunto dimensioni insospettabili e insospettate solo fino a un decennio fa. Le sue cause sono molteplici. La prima è senz’altro il fascino che suscita il dismesso, segno per un verso della dissoluzione di certezze consolidate e per l’altro della crisi della modernità. Un fascino che si nasconde dietro le ambiguità del post-industriale e del post-moderno. La seconda è l’ansia di documentare un passato materiale irriproducibile che, in gran parte, appare destinato alla distruzione. Infine la nuova consapevolezza del paesaggio che, sempre più, si configura come un palinsesto in cui si stratificano esperienze antropiche diverse e che definiscono architetture ed equilibri urbano-territoriali la cui scomparsa produce un’alterazione della percezione del tempo e dello spazio. 
In altri termini si tratta di un aspetto e di una convinzione che si vanno ormai diffondendo in ambiti diversi secondo i quali, senza memoria e identità, senza il passato, si rischia di appiattire la vicenda umana in una sorta di eterno presente privo di qualunque spessore. L’esperienza industriale e produttiva è da questo punto di vista emblematica. Essa testimonia una forte partecipazione che non riguarda solo chi ha svolto in determinati spazi gran parte della propria vita lavorativa, ma anche le comunità che indirettamente ne sono state coinvolte. Non è quindi strano che susciti riflessione e attenzione il desiderio di cristallizzare in immagini un passato sempre più a rischio. Va da sé che la questione ha un interesse specifico per chi si occupa di archeologia e di patrimonio industriale. Le immagini fotografiche, a volte “rubate”, hanno un valore documentario inestimabile. In alcuni casi da qui a dieci anni rappresenteranno l’unica testimonianza della presenza di edifici e infrastrutture su aree di un territorio probabilmente destinate a ospitare abitazioni, centri commerciali e uffici. È importante che vengano archiviate, catalogate, valorizzate. Questa mostra rappresenta un primo tentativo di diffusione della consapevolezza che l’industria e i suoi resti rappresentano una parte importante dell’esperienza storica europea e italiana, senza la quale è impossibile comprendere cosa siamo stati e cosa saremo, specie in un periodo in cui tutti i parametri sembrano sconvolti da una crisi di cui non si intravede la fine e dopo la quale non sarà facile riannodare i fili della nostra storia.

Renato Covino


Presidente nazionale dell’AIPAI – Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale

Rassegna stampa