Luigi De Simone

shoot…s!
a cura di Valentina Rippa
20 febbraio_21 marzo 2015

L’interesse per i materiali residui o in qualche modo dimenticati rappresenta un punto fermo, quasi un’ossessione nella ricerca artistica di Luigi De Simone che sin dagli inizi del 2000 utilizza e reintegra la carta e altri materiali di scarto trasformandoli in risorsa per l’arte. Tale interesse dell’artista nel corso degli anni si è sviluppato in forme molto differenti materializzandosi in installazioni museali, sculture, collages e singolari opere pittoriche come nel caso delle opere proposte Al Blu di Prussia.

La serie di lavori in esposizione nasce appunto dall’idea di riutilizzare frammenti di cartoni ritrovati, materiali con una storia e un legame forte con i luoghi e con i giorni nostri. Un lavoro che nasce da una sorta di ricognizione attorno alle aree periferiche della città di Napoli, per dare alle cose abbandonate un senso e una continuità. Il ritratto è risultato essere il modo più congeniale all’artista per sottolineare la ricerca di una nuova identità e combinare assieme ready-made e pittura.

I lavori sono realizzati con cartone ritagliato e sagomato sfruttando talvolta il colore stesso dell’involucro e in altri casi intervenendo in modo essenziale con la pittura per definire e animare l’espressività e i particolari dei volti raffigurati.

La scelta di soggetti accomunati da personalità ironiche e geniali è un puro caso.L’artista sembrerebbe più interessato a ritrarre una condizione umana dell’uomo in generale e non il soggetto preso a prestito. I dipinti prendono forma attraverso il ricordo di un’immagine sepolta, una visone personale, accostando tra di loro forme e parti di un’idea, combinando insieme l’estetica, i frammenti di quell’immagine, l’energia di certe figure,le suggestioni del passato e del presente.

In molta letteratura e nel cinema quello che conta non è mai l’aneddoto o la storia, (che trasposte in pittura potrebbero stare per il soggetto), ma come la storia viene raccontata, costruita, messa insieme dalle parti del discorso… Il soggetto qualsiasi esso sia è solo un pretesto per fare altro…”(Luigi De Simone)

In bilico tra poesia e ambientalismo, tra ecologia e ricerca estetica, tra informale e tentazioni pop in un dialogo tra piani di lettura differenti il lavoro di De Simone impone una riflessione sull’immoralità dello spreco e dall’altra la constatazione che “arte” e’ anche cio’ che viene abitualmente connotato come un rifiuto, waste come dicono gli anglofoni, intendendo spreco e rifiuto insieme, ma che una volta assemblato, inserito, trasformato secondo libere scelte dell’artista puo’rinascere in forme sorprendenti e suggerire un possibile percorso da intraprendere, magari come collettività.

Valentina Rippa

Galleria

Galleria Opere

Rassegna stampa

Venerdì 20 febbraio, inaugurazione della mostra “Sh0ot…s!”, personale di Luigi De Simone a cura di Valentina Rippa.

In esposizione, dieci ritratti di personalità legate al mondo del cinema e della letteratura, della musica e del teatro. Opere realizzate in cartone sagomato e ritagliato; talvolta l’artista interviene sui cartoni con tecniche miste: olio e smalto, pastelli a cera o collage; in altri casi è il colore stesso degli involucri a definire l’espressività dei volti raffigurati. I lavori realizzati da De Simone per questa mostra napoletana riprendono un ciclo iniziato dall’artista nel 2004 insieme alla sua ricerca sui materiali di scarto da trasformare in risorsa per l’arte perché anche un materiale classificato come “rifiuto” può rinascere in altre sorprendenti forme.

Un ciclo di opere che, spiega la curatrice Valentina Rippa, “nasce dall’idea di riutilizzare frammenti di cartoni ritrovati, materiali con una storia e un legame forte con i luoghi e i giorni nostri. Un lavoro che nasce da una sorta di ricognizione attorno alle aree periferiche della città di Napoli, per dare alle cose abbandonate un senso e una continuità. Un modo per reintegrare un materiale povero trasformandone completamente il valore in chiave estetica e il ritratto è il risultato congeniale per sottolineare questa ricerca di una nuova identità, una rielaborazione tra il ready made e la pittura. Tra scarto industriale e arte”.

Luigi De Simone, napoletano di stanza a Berlino conduce un’indagine artistica in bilico tra informale e tentazioni pop, ricerca estetica e ecologia. Ha esposto in spazi istituzionali e gallerie private sia in Italia che all’estero