Vittorio Pescatori – L’acchiappastorie
Fino al 15 aprile 2023
Con la mostra “L’ACCHIAPPASTORIE” di Vittorio Pescatori (1937-2019) un omaggio che la Fondazione Mannajuolo dedica alla memoria dell’eclettico fotografo poeta che, nato e cresciuto a Milano ma di origine toscane, fece di Capri il suo buen retiro.
In esposizione, un corpus di 30 scatole specchianti e 40 fotografie a colori, dipinte a mano, per un ritorno dell’arte di Vittorio Pescatori artista e amico della galleria di via Filangieri dove ha esposto due volte: nel 2011 con “Foto-colloqui” e nel 2014 con “Fotobazar”.
Assieme ai lavori di Vittorio Pescatori, una scelta di suoi pensieri, veri e propri “appunti di viaggio, fotografici e di colore” e gli scritti di chi lo ha accompagnato nelle sue varie esposizioni. Tra gli altri, Francesco Durante (per la mostra a Castel dell’Ovo, aprile 2006), Vittorio Sgarbi (da “Il Mattino”, 3 novembre 1983, per la mostra alla galleria Il Traghetto di Venezia e da “Il Giornale”, 8 settembre 2003, per quella al Palazzo Reale di Milano) che ne ricostruiscono in un suggestivo mosaicola vitalità e la simpatia dello stile artistico e della poetica che sempre ha animato quella sua produzione fotografica e letteraria sempre in bilico tra ironico e grottesco per ribaltare gli stereotipi sull’universale.
“Le “scatole magiche”, la serie di minuscole wunderkammer o acquari senza pesci, dove ha saputomettere in scena, con raffinatezza e con arguzia, la sua
satira di un certo costume contemporaneo. Il suo lavoro di fotografo è un altro e parallelo mestiere d’artista, i cui risultati conducono l’osservatore più o meno verso la stessa area concettuale…A ben guardare, poi, quelle non sono più nemmeno delle vere fotografie. L’artista le ha scattate, selezionando con la
velocità dell’intuizione una posa tra le mille possibili; ma ha poi provveduto a riempirle di connotati ulteriori attraverso un successivo e più meditato intervento pittorico. Sicchè quegli scatti, che in qualche modo erano “pittorici” fin dall’origine, hanno finito per trasformarsi in veri quadri”.(Francesco Durante).